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Si Parte dalla Volontà

Tutto inizia e parte solo da un atto volitivo. Questo è un fatto tanto intangibile quanto inequivocabile e indiscutibile: per fare qualcosa dobbiamo prima volerlo.

È impossibile evitare di volere qualcosa ed il niente è esso stesso "qualcosa".


Ma perché iniziare da qualcosa e con qualcosa di così complesso e difficile?

Mi piacciono i simboli e le metafore, e rispondo a questa domanda così: quale è il passo più complesso e difficile da compiere? Il primo.


Il primo passo è il più complesso (che presenta difficoltà per la comprensione o l'orientamento, dovute a profondità od oscurità di concetti oppure a una molteplicità di elementi o di aspetti) e più difficile (che richiede notevole sforzo, abilità, attenzione, applicazione) perché è un'azione che a monte sottintende un insieme di atti in sequenza, che fanno capire al soggetto se c'è la volontà di eseguire quel passo e successivamente se c'è la volontà di intraprenderlo. Il tutto comprende anche una programmazione mai troppo rigida ed una meta da raggiungere.

Il primo passo libera.

E quale momento migliore per parlare della forza di volontà se non nel periodo attuale, durante il quale ogni cosa è rimandata a noi e siamo costretti in casa a causa di questo Covid19 che ci fa credere di poter fare così poco, che abbandoniamo tutte le nostre buone e sane abitudini.


Muhammed Alì dice: "i campioni non si costruiscono in palestra. Si costruiscono dall'interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere resistenza fino all'ultimo minuto, devono un poco più veloci, devono avere abilità e volontà. Ma la volontà deve essere più forte dell'abilità."


A me piace dire così: "fino a che non ce l'hai fatta non puoi dire di non avercela fatta!"


Nietzsche propone questo punto di vista: "la vita è una resistenza continua all'inerzia che tenta di sabotare il nostro volere più profondo. Chi si stanca di volere vuole il nulla."


Abitiamo una macchina biologica che tende a risparmiare il più possibile di ogni energia a sua disposizione per poter sopravvivere di più!

Ma attenzione, non vuole sopravvivere meglio, solamente il più possibile.


Noi esseri umani abbiamo però questa difficile e complessa situazione in cui siamo costretti a volere sempre di più e sempre meglio tendendo sempre alla perfezione. Ci attacchiamo a tutto e tutti per avere ciò che riteniamo meglio per noi stessi. Che sia una prestazione sportiva, un paio di scarpe nuovo, voler partecipare ad un corso di formazione o aggiornamento più moderno o qualsiasi altra cosa abbiamo la tendenza a fare e volere sempre meglio.


Quindi perché non imparare a volere volontariamente? Perché non allenare la volontà per far sì che quando ce ne sarà bisogno abbiamo un motore ben allenato e predisposto a non farci perdere i risultati ottenuti? Perché non allenare la volontà e smettere di trovare scuse, lamentarsi e rimandare?

Per stare bene è fondamentale volerlo. Per migliorare se stessi, per svolgere un lavoro su di sé e poi eventualmente portarlo ad altri è necessario volere.

Tutti abbiamo, una quantità di volontà minima che è necessaria alla vita. Altrimenti smetteremmo anche di mangiare per mancanza di voglia. Invece la necessità di mangiare ci fa venire voglia di mangiare; è quella situazione che normalmente chiamiamo fame.

Come facciamo ad ingrandire questa riserva?


  1. Studiamo e leggiamo libri riguardo alla volontà. In modo da capirla profondamente, introiettarne le caratteristiche e poterla poi sfruttare. Roberto Assagioli ha scritto "L'Atto di Volontà". Un libro interamente sull'atto volitivo che mi sento di consigliare. Semplice e tecnico, di facile reperibilità e con tante letture consigliate dall'autore stesso nel corso della sua trattazione.

  2. Facciamo esercizi fisici tutti i giorni. Qui di seguito ne proporrò qualcuno.

  3. Imparare a restare nel momento presente, nel famoso "qui e ora". Questo però è un altro argomento e magari lo tratteremo in un altro articolo.

Gli esercizi che possiamo eseguire ogni giorno quali sono? In ordine propedeutico:

  • Esercizi con l'unico scopo di allenare la volontà. Si tratta di esercizi che richiedono poco tempo e sono azioni inusuali da ripetere ogni giorno e cambiare di settimana in settimana. Esempio 1: per una settimana, ogni giorno, passa 10 minuti in quadrupedia sopra un tavolino facendolo con animo sereno e contento. Esempio 2: per una settimana, ogni giorno, passa 5 minuti mimando il gesto tecnico del golf. Fallo ogni volta cercando di migliorare la tua tecnica. Esempio 3: per una settimana, ogni giorno, passa 5 minuti davanti allo specchio, sorridendoti e stringendoti la mano per complimentarti con te stesso di ciò che fai ogni giorno. Cerca di trovare sempre nuovi motivi per complimentarti con te stesso ogni volta.

  • Esercizi ginnici e non per raggiungere una situazione psico-fisica migliore e stabile da svolgere giornalmente: camminare a passo svelto 30 minuti, svolgere 30 minuti di allungamento muscolare, svolgere un allenamento a circuito di intensità media, seguire un regime alimentare e sforzarsi di mantenerlo costante, passare 30 minuti a pensare come migliorare e svolgere meglio il proprio lavoro.

  • Esercizi per raggiungere una prestazione psico-fisica d'eccellenza. Qui purtroppo non posso aiutarvi se non singolarmente. Questo tipo di allenamento è troppo soggettivo per essere anche solo consigliato.

  • Esercizi per superare l'eccellenza, trasformando in arte tutto quello che si sta facendo: la ricerca del bello e della perfezione. Questo argomento si collega con il punto 3 dell'elenco poco sopra. Ne parleremo quindi in quell'articolo.

Un altro fattore fondamentale per allenare la propria capacità volitiva è la disciplina. Anche qui, si sfocia in un discorso che è tanto lungo quanto interessante. Non lo ci addentreremo al suo interno oggi, ma tranquilli. È in programma di farlo, voglio farlo, c'è la volontà di farlo.

A. Shopenhauer ci ricorda che: "la forza di volontà è per la mente come un poderoso uomo cieco che porta sulle spalle un uomo zoppo che può vedere."


Concludo con una poesia di Thomas Stearns Eliot:

in luoghi abbandonati

noi costruiremo con mattoni nuovi

vi son mani e macchine

e argilla per nuovi mattoni

e calce per nuova calcina

dove i mattoni son caduti

costruiremo con pietra nuova

dove le travi son marcite

costruiremo con nuovo legname

dove le parole non sono pronunciate

costruiremo con nuovo linguaggio.


Buona Volontà a tutti!

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